Support to Working Immigrants' Families

Project location: Italy
Project start date: February 2003 - Project end date: February 2005
Project number: 2002-11
Beneficiary: CARITAS

InformaCaritas
Newsletter mensile della Caritas Diocesana di Roma
Aprile 2003


Inaugurazione Asilo Nido



Lunedì 14 aprile, alle ore 10,30 il sindaco di Roma, Walter Veltroni e il Vescovo Ausiliare del Settore Ovest Mons. Vincenzo Apicella inaugureranno il ristrutturato Asilo nido per l'infanzia immigrata, gestito dalla Caritas di Roma in Via Gregorio IX n.6. L'opera è stata resa possibile grazie alla generosità della Congregazione delle Suore della Provvidenza che hanno messo a disposizione la struttura fin dal 1988 e hanno sostenuto l'onere economico delle recenti ristrutturazioni. Un particolare ringraziamento va anche alla Fondazione Nando Peretti che, finanziando un progetto connesso a tale struttura, ha reso possibile l'acquisto dei nuovi arredi e delle attrezzature.


 

On Monday, April 14 2003, the major of Rome, Walter Veltroni, and  Bishop Vincenzo Apicella (Vescovo Ausiliare del Settore Ovest) will open the newly renovated kindergarten for immigrant children, run by Caritas of Rome, in Via Gregorio IX n.6. The project was accomplished thanks to the generosity of the Congregazione delle Suore della Provvidenza, who offered the building since 1988, and also financed the recent renovation work. New furniture and appliances were bought  thanks to the Nando Peretti Foundation, which financed a project related to this building.

L'OSSERVATORE ROMANO

24 NOVEMBRE 2004

PAG 9

 

"INFANZIA STRANIERA": DAI PIU' PICCOLI LA SPERANZA DELL'INTEGRAZIONE

Caritas. In un libro-indagine, la condizione dei figli di immigrati

Di Simona Rubeis

 

E' stato presentato lunedì 22 novembre, presso la sala della pace di Palazzo Valentini, il libro "Infanzia straniera" realizzato dalla CARITAS diocesana di Roma in collaborazione con la Fondazione Nando Peretti. Il nucleo centrale di questo volume redatto sulla base dell'esperienza dell'asilo nido "Il Piccolo Mondo" è costituito da un accurato studio sulle condizioni di vita dei bambini, figli di immigrati che vivono nella capitale. Lo studio vuole valutare diversi aspetti dell'esistenza dei più piccoli partendo dall'analisi della loro salute fisica e mentale per arrivare al rendimento scolastico e all'inserimento sociale. Ma fare riferimento ai minori vuol dire parlare anche della famiglia a cui essi appartengono, della quale caratterizzano e determinano il progetto migratorio. "abbiamo voluto presentare questa iniziativa nel contesto del venticinquesimo anno della fondazione della nostra entità - ha detto Monsignor Guerino di Tora, direttore della Caritas di Roma -. Lo stesso don Luigi di Liegro ebbe tra le sue prime preoccupazioni, il bisogno di affrontare la problematica dell'immigrazione. Certamente, a suo tempo, la questione non era posta nei termini di oggi, ma in lui ci fu una grande lungimiranza. Ed ora, in un certo qual modo, vogliamo esprimere i frutti di quella intuizione".

Il punto di partenza per la realizzazione del libro è stata la ricerca sull'infanzia straniera, messa in atto per conoscere le condizioni di vita della madre immigrata e del bambino straniero e, nel contempo, per individuare gli indicatori di benessere nello sviluppo e nell'apprendimento del minore. Una parte dell'indagine è stata effettuata su un gruppo di cento mamme con un'intervista articolata in quattro punto, e finalizzata alla valutazione delle condizioni di vita sociale, relazionale ed educativa del bambino e dei suoi genitori. L'analisi è stata poi sviluppata mediante l'adozione di una Scala di Valutazione di Sviluppo Infantile, che studia diverse aree: la comunicazione, la vita quotidiana, la socializzazione e l'abilità motoria. Il punto di riferimento per questa seconda fase è stato un gruppo di 49 piccoli ospiti dell'asilo "Piccolo Mondo". Le conclusioni hanno evidenziato che i bambini stranieri, nati prevalentemente in Italia, provengono da famiglie che hanno un tempo di permanenza nel nostro Paese di quattro anni. E, dato ancora più importante, il 64% dei minori, nati nello stato di adozione è molto vulnerabile, perché risente di elementi come la solitudine sociale e culturale. La frequenza del nido invece è un fattore positivo perché li aiuta ad acquisire tutte le competenze valutate dalla Scala.

 Altro risultato di rilievo riguarda il Fattore Generale di Benessere, un indicatore elaborato per individuare il grado di serenità e di stabilità del bambino. Parametri di questa misura sono la condizione familiare ed economica, così come quella sociale e giuridica. "Nel libro sono messi in evidenza due aspetti: l'infanzia straniera e la realtà della famiglia - ha proseguito Monsignor di Tora-. In questo contesto immigratorio, la fascia dei minori ha una specifica peculiarità. Se per gli adulti ci sono difficoltà derivanti dal bisogno di trovare una sistemazione ed un adattamento, per i più piccoli il discorso è ben diverso: lo sentono meno il problema perché ci sono gli adulti che pensano alle esigenza che li riguardano. Notiamo, ad esempio, che in alcune scuole di Roma, la presenza di stranieri e di Italiani non costituisce alcun problema. Ecco perché si deve partire proprio dai bambini per ricostruire un tessuto di accoglienza: facendo riferimento a loro è possibile immaginare un futuro migliore, fatto di collaborazione e di integrazione". "il secondo aspetto analizzato nel libro, è quello della famiglia - ha continuato -. La società oggi sta cambiando, per cui anche i valori fondamentali tendono a perdersi. Quindi, fare riferimento alla realtà dei bambini, è un modo per ricompattare la realtà domestica". Così come ha evidenziato Monsignor Di Tora lo scopo del libro non è solo quello di dare indicazioni precise sul fenomeno analizzato, ma anche fornire strumenti di lavoro per i vari operatori sociali. "nell'infanzia immigrata ci sono luci ed ombre, aspetti gioiosi e problemi - ha detto il direttore della Caritas diocesana-. Il nostro studio si sofferma su tutti questi elementi e mi auguro che possa essere di utilità per coloro che si occupano di infanzia e di immigrazione. L'intento è di tipo pedagogico nella speranza che partendo da questo primo testo si possa proseguire lungo la stessa scia per arrivare alla nascita di una cultura della situazione migratoria che sia valida per tutti". Il volume "Infanzia Straniera" è il frutto del lavoro fra diverse figure professionali. Una cooperazione, sfociata spesso in forme di integrazione che ha permesso di analizzare il fenomeno migratorio minorile sotto diversi aspetti: demografico, normativo-legale, psicologico, ed educativo.

"L'asilo nido Piccolo Mondo nasce per sostenere la genitorialità - ha detto Maria Francesca Posa, responsabile della struttura, collocata in via Gregorio IX - . attualmente ospitiamo 35 bambini stranieri e cinque italiani con l'intento di favorire la dimensione interculturale. E per aiutare le famiglie realizziamo incontri: noi siamo convinti che sostenere un genitore voglia dire aiutare un bambino a crescere meglio". "A livello psicopedagogico operiamo su tre ampie aree: lo spazio del corpo, la semiologia, e la geografia. Il tutto viene mediato dalla relazione perché solo così è possibile costruire il benessere del bambino".

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