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L'OFFICIEL ITALIA

Nel 50° di una collaborazione iniziata nel ’74, Tiffany & Co. celebra Elsa Peretti e la sua visione disruptive che ha cambiato il modo di intendere la gioielleria

La foto che l’ha resa immortale è uno scatto di Helmut Newton del’75, “Elsa Peretti as a Bunny”: una donna statuaria, dalle gambe vertiginosamente lunghe, con addosso un bustino nero, calze a rete rotte e una maschera da coniglietta, che fuma una sigaretta con aria di sfida, appoggiata alla terrazza della sua penthouse che dà sullo skyline di Manhattan. È passato un anno da quando la modella/designer, nata a Firenze nel 1940 e vissuta a Londra, Parigi e Barcellona prima di trasferirsi a New York, ha cominciato a collaborare con Tiffany & Co., dopo un primo colloquio in cui si è presentata con i prototipi di quelli che diventeranno pezzi cult del brand, il pendente Bottle da indossare con un fiore dentro, versione stylish e urban della collana di fiori, e il Bone Cuff. Musa e complice di Halston e Giorgio di Sant’Angelo, gli stilisti che vestono della loro moda sexy e daring la Manhattan che si ritrova al Club 54, Peretti ha già creato per loro gioielli e il flacone di un profumo. I suoi primi pezzi per Tiffany & Co,, Bottle, Open Heart e Bean, vanno sold out lo stesso giorno di settembre in cui appaiono nel flagship sulla Fifth Avenue. Con Diamonds by the Yard mette le donne nella condizione di indossare diamanti a qualsiasi ora del giorno, e i suoi gioielli in argento trasformano la percezione corrente del metallo in materiale di lusso. Viaggiatrice instancabile, torna dall’Asia, dall’Africa con una profusione straordinaria di oggetti, letti, maschere tribali, gioielli etnici, gabbie per uccelli, che confluiscono nel suo immaginario. E viaggiare è anche un modo per fare scouting, a Hong Kong, in Giappone, in Spagna, in Italia, negli USA, di artigiani dall’abilità straordinaria con cui collabora. L’idea delle collane Mesh le è venuta a Jaipur, i bracciali in lacca nascono da una fascinazione per la tecnica tradizionale giapponese. Il suo stile fluido, il suo amore per le forme organiche, tattili, sensuali, conquista non solo le icone dell’epoca, da Grace Jones a Bianca Jagger, da Sophia Loren a Marisa Berenson e Margaux Hemingway, ma anche i curatori dei musei, che includono i suoi lavori nelle collezioni permanenti del Metropolitan e del British Museum. Nel 68 si innamora di una casa abbandonata del 1600 in un paesino vicino a Girona, Sant Marti Vell. Ci si trasferisce senza aspettare neppure di avere la luce elettrica e l’acqua potabile e vi accumula quello che trova in giro per il mondo, oltre a commissionare splendidi oggetti d’artigianato, come le sedie in bronzo patinato di verde di Xavier Cordero, lo scultore da cui impara a lavorare i metalli, uno straordinario camino gigante di Lanfranco Bombelli, conosciuto a Cadaqués dove aveva una galleria di pop art, e quadri del catalano Robert Llimós, litografie di Andy Warhol, sedie della casa Batilo di Gaudi che per lei era un riferimento essenziale, disegni di Dalí che frequenta a Port Lligat e con cui condivide la passione per la tauromachia e il comune segno astrologico del Toro. Col tempo Peretti acquista, restaura e arreda altre case del paese, dove invita artisti e amici. Visitarle oggi, gestite dalla Fondazione Nando ed Elsa Peretti, è scoprire il suo immaginario, il suo straordinario senso per la mise en scène, in un susseguirsi di attrezzi agricoli, finimenti di cavalli (ispirazione per la sua fibbia Equestrian Belt), foto (e magnifici ritratti) in bianco e nero della sua talentuosa amica Colita, statue cinesi, paraventi orientali, netsuke giapponesi, un’infinità di libri, che spaziano dal japonisme all’oro degli etruschi, tanti Bone Candlestick in argento, ispirati all’osso femorale ma per nulla macabri, anzi bellissimi, tra i best seller degli oggetti per la casa che crea per Tiffany & Co. negli anni ’80… Per celebrare l’anniversario di una collaborazione così identitaria per il brand nato nel 1837, Tiffany & Co. ripresenta in dimensioni più grandi dell’originale e con gemme importanti i modelli più iconici della Peretti, come i bracciali Bone con un pavè di diamanti, rubini o pietre cabochon, o i pendenti Open Heart, Starfish e Bean sempre ricoperti da un pavè di diamanti.

Courtesy Tiffany & Co.

Fabia Di Drusco
September 23, 2024